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VALERIA NICOLETTI

Ho sempre cercato il punto di tangenza di due prospettive diverse, approfondito ambiti agli antipodi per il gusto d’immaginarne il filo conduttore. La mia mente è un ibrido: per metà calcolo, per metà immaginazione anarchica; per metà forme, per metà colore. Mescolando tutto ciò il mio obiettivo è quello di giungere sempre a nuove soluzioni estetiche che sappiano combinare funzionalità e sperimentazione. Una sintesi puntuale di ciò che sono: per metà ingegnere, per metà designer. Ho sempre cercato la bellezza nei luoghi e nelle cose che sembrano non prometterne alcuna, in ciò che custodisce un segreto ancora non svelato. Tutto ciò che è fondamentale alla nostra esistenza è invisibile. Tutto ciò è per me un’esortazione ad andare sempre verso ciò che non si conosce e a cercare la bellezza in-visibile.

LO SPESSORE DELL’ARIA

SPRING-SUMMER 22

“Lo spessore dell’aria” è un inno a tutto ciò che “seppure invisibile emana un’aurea e dà spessore a ciò che viene mostrato”. Si tratta di un’esortazione a cercare la bellezza di ciò che non vediamo, la bellezza allo stato puro. E se anche l’abito racchiudesse in sé un segreto, un mistero da svelare, un’identità destabilizzata? Se scomponessimo la forma in più forme semplici per risalire alla forma prima che la contiene, alla sua essenza?

Ho provato a rispondere a queste domande indagando le strutture nascoste di un abito per creare nuove declinazioni. Grazie alla sperimentazione della BACTERIA PRINT, si crea l’anello di congiunzione tra biotecnologia e design, tra scienza e arte, e l’invisibile diventa visibile: batteri non patogeni, batteri della terra dipingono i tessuti naturali della collezione creando nuances libere e creative. La natura non è più oggetto di stampa, ma soggetto attivo. È la natura a dipingere i tessuti. La promessa di una bellezza che si concili con l’ambiente che ci circonda è il perno attorno a cui ruota l’intera collezione.