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CNMI

Camera Nazionale della Moda Italiana

La Camera Nazionale della Moda Italiana é l'Associazione senza scopo di lucro che disciplina, coordina e promuove lo sviluppo della Moda Italiana.

Rappresenta i più alti valori culturali della Moda Italiana e si propone di tutelarne, coordinarne e potenziarne l'immagine, sia in Italia sia all'estero.

Come previsto dalle disposizioni statutarie, l'Associazione é il punto di riferimento e l'interlocutore privilegiato per tutte quelle iniziative nazionali ed internazionali volte a valorizzare e a promuovere lo stile, il costume e la Moda italiana.

Fin dal 1958, anno della sua fondazione, ha attuato nel corso del tempo una politica di supporto organizzativo finalizzata alla conoscenza, alla promozione e allo sviluppo della Moda attraverso eventi di alta levatura di immagine in Italia e all'estero.

Le recenti intese sui calendari internazionali che hanno portato alla sigla dell'accordo Italo-Francese hanno conferito a Milano e alla Camera Nazionale della Moda Italiana il ruolo di indiscusso protagonista sullo scacchiere internazionale della Moda, contribuendo anche al consolidamento delle alleanze con Londra e New York. 

Il Protocollo d'Intesa Italo-Francese firmato a Parigi il 26 giugno 2000 rappresenta la precisa volontà della Camera Nazionale della Moda Italiana e della Federation Française de la Couture di condurre una politica comune volta allo sviluppo e alla diffusione dei prodotti del lusso nelle aree extra-europee.

Il 17 gennaio 2005 tale accordo è stato riconfermato a Milano con la firma di un nuovo protocollo, alla presenza del Ministro del commercio estero francese, On.François Loos e del Vice Ministro, On.Adolfo Urso, controfirmato dal Presidente della Regione Lombardia, On.Roberto Formigoni, con l'integrazione di nuove iniziative di particolare rilevanza, al fine di gestire il nuovo scenario del commercio internazionale, caratterizzato dalla crescente concorrenza destinata ad inasprirsi con la fine dell'Accordo Mondiale Multifibre.

 

STORIA

L'11 giugno del 1958 a Roma, in Via Vittorio Emanuele Orlando 3, presso il Grand Hotel, fu costituita "Camera Sindacale della Moda Italiana", antesignana di quella che, in seguito, prese il nome di "Camera Nazionale della Moda Italiana". La sede dell'Associazione fu stabilita a Roma e, provvisoriamente, in Piazza di Spagna 93.

All'atto costitutivo erano presenti titolari delle più importanti Case di Alta Moda italiane e alcuni privati che, in quegli anni, ricoprivano un ruolo di spicco nella promozione del settore: Maria Antonelli in Borrello, Roberto Capucci, Principessa Caracciolo Ginnetti, Alberto Fabiani, Giovanni Cesare Guidi, Germana Marucelli in Calza, Emilio Federico Schuberth, Simonetta Colonna Di Cesarò in Fabiani, Jole Veneziani, Francesco Borrello, Giovanni Battista Giorgini e l'Avvocato Pietro Parisio.

La Camera Sindacale della Moda Italiana, fu concepita come un'Associazione apolitica, senza scopo di lucro con una durata di 10 anni soggetti a proroga. Le finalità erano legate alla tutela, valorizzazione e disciplina degli interessi morali, artistici e economici dell'attività professionale delle categorie dei molteplici settori legati alla moda, sia nei confronti delle Istituzioni Pubbliche che delle altre Associazioni nazionali e estere. Oltre a questo, la Camera Sindacale della Moda Italiana, promuoveva il coordinamento, lo studio e l'attuazione di quanto potesse essere utile alle categorie consociate, con riferimento alle manifestazioni di moda, individuali e collettive che avevano luogo in Italia e all'estero. Un altro impegno, era la graduale costituzione dei seguenti settori di competenza: Case Creatrici d'Alta Moda Femminile, Case Creatrici d'Alta Moda Maschile, Case Creatrici d'Abiti Sportivi Femminili, sartorie d'Alta Moda (femminili e maschili), Pelliccerie, Case Modiste, Artigiani Accessoristi della Moda.

Fu stilato uno Statuto, composto da trentacinque articoli, che regolamentava l'Associazione e i Suoi organi: l'Assemblea, il Consiglio Direttivo, il Comitato Esecutivo, la Presidenza e il Collegio dei Revisori. Il primo Presidente fu Giovanni Battista Giorgini.

Nei primi mesi del 1962, però, fu creata, per volontà del Centro Romano Alta Moda, un'organizzazione denominata "Camera Nazionale della Moda Italiana" che rispecchiava largamente, negli scopi e nella struttura, l'Associazione concepita da Giorgini. All'atto costitutivo furono invitati Enti, Centri della Moda e Camere di Commercio con l'intento di conferire, da subito, carattere di ufficialità all'Associazione e di offrire al settore, la pronta, unitaria e concorde adesione di tutti gli organismi che, in quel periodo, si interessavano alla moda italiana.

La Camera Nazionale della Moda Italiana doveva avere la primaria funzione di organismo di autocontrollo a cui le Case di Moda aderivano spontaneamente. La frammentarietà data dai diversi Enti esistenti in quegli anni, doveva trovare, così, un coordinamento.

Dal 29 settembre 1962, con le deliberazioni di un'Assemblea straordinaria si ridisegnarono gli scopi, le finalità e la struttura dell'Associazione che, privata, apartitica e apolitica, cominciò ad operare attivamente nel settore Moda. Lo scopo, così come oggi, era quello di "rappresentare i più alti valori della moda italiana, tutelare, coordinare e potenziare l'immagine della moda italiana in Italia e all'estero, nonché gli interessi tecnici, artistici ed economici degli Associati".

CNMI PILLARS

Camera Nazionale della Moda Italiana ha visto svolgersi numerosi progetti e iniziative volti alla narrazione e alla valorizzazione della moda italiana, delle sue tradizioni e dello sguardo innovativo verso il futuro. Il percorso di narrazione seguito da CNMI si articola quindi principalmente attraverso le manifestazioni dedicate collezioni del prêt-à-porter femminile e maschile. Fondamentali sono quindi l’attenzione all’ospitalità e all’internazionalità, valori imprescindibili nell’attività di promozione della moda italiana.

Camera Nazionale della Moda Italiana coglie il valore dei giovani talenti italiani ed internazionali e si adopera attivamente per formare una nuova generazione di stilisti e supportare il loro inserimento nel sistema moda.
Tre diversi tavoli di lavoro, guidati e coordinati da CNMI, sono attivi nello sviluppo di manifestazioni e progetti: tavolo di lavoro sulla formazione, dedicato a Milano Moda Graduate; tavolo independent brand, dedicato ad una riflessione ed analisi costante del panorama internazionale dei nuovi talenti nell’ambito delle fashion week e principali manifestazioni; tavolo di lavoro human resources and education, istituito a novembre 2017, con l’obiettivo di mettere a fattor comune le esigenze e le richieste delle aziende di moda nell’ambito formativo. Il percorso intrapreso da CNMI su questo fronte prevede quattro fasi distinte.

Camera Nazionale della Moda Italiana ha proseguito il percorso di promozione della cultura digitale e di rafforzamento delle proprie attività di comunicazione digitale, considerandole uno strumento privilegiato per la narrazione.
Il website di CNMI rappresenta il canale principale di comunicazione dell’associazione e racconta live tutte le manifestazioni che si svolgono nell’arco dell’anno.
Periodicamente vengono realizzati workshop dedicati agli associati per approfondire tematiche digitali, collaborazioni con social media influencer e graphic designer, media partnership e vengono realizzate web serie e fashion film dedicati alle Fashion Week.

Camera Nazionale della Moda Italiana è capofila mondiale, tra le camere della moda, sulle tematiche di sostenibilità, con ben 7 anni di attività sul tema alle spalle.
La sfida che si pone CNMI è ripensare il futuro del pianeta e della moda, dal momento che i principali brand mondiali del lusso producono in Italia e utilizzano pellame e tessuti in gran parte prodotti e lavorati sul territorio italiano.
L’inizio delle attività in tema di sostenibilità è stato sancito nel 2012 dalla pubblicazione del «manifesto della sostenibilità per la moda italiana», documento che sintetizza 10 principi che CNMI si propone di seguire e promuovere.

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