ANDREA INCONTRI RACCONTA LA NORMALITà APPARENTE DELLA SUA MODA • Camera Nazionale della Moda Italiana

ANDREA INCONTRI RACCONTA LA NORMALITà APPARENTE DELLA SUA MODA

ANDREA INCONTRI RACCONTA LA NORMALITà APPARENTE DELLA SUA MODA

Fresco di debutto sulle passerelle milanesi con la collezione uomo primavera/estate 2013, Andrea Incontri (mantovano, ma milanese d’adozione)  è tra i nuovi nomi del Made in Italy più apprezzati dagli addetti ai lavori. La sua formazione d’architetto è evidente nell’attenzione che da designer riserva alla costruzione e che si unisce alla conoscenza dell’arte manifatturiera italiana approfondita nelle precedenti esperienze lavorative. Nel 2009 ha fondato il proprio marchio creando una collezione di pelletteria, da lì è stata una continua espansione: la vittoria del concorso “Who is on next” per la categoria accessori nel 2010, il total look maschile, quello femminile, la consulenza per Peuterey Aguille Noire, occasioni in cui ha dimostrato una precisa cifra stilistica.

 

La donna e l’uomo Andrea Incontri sono rigorosi, misurati nelle linee pulite e nei colori: da dove nasce la propensione verso questo stile?

Questa visione è vicina ad un concetto nel quale credo molto: la normalità apparente. Normale inteso come semplificato, ridotto nei segni, nelle forme. Apparente perchè in questo rigore emergono superfici e materiali ricchi, costruiti, stampati.

 

Le collezioni AI_Andrea Incontri riservano grande attenzione alla selezione dei materiali e alle soluzioni sartoriali, come si compie questo percorso di ricerca? Come si riesce a mantenere viva la forza del Made in Italy?

Sostengo da sempre che la progettazione è composta da un team di persone che costruiscono la filiera, io sono una parte di questa. Lavorare nell'eccellenza manifatturiera significa Italia.

 

Giungere con un nuovo marchio in un periodo economicamente difficile è una possibilità o un rischio?

La possibilità è già un rischio, ma è una cosa molto bella. Il mio pensiero si esprime nell'entusiasmo di poter esprimere un punto di vista. Questo non è poi così lontano da quello che succede nel mondo, compresa la crisi economica. Creare abiti e accessori significa creare opportunità di vestire uno stile specifico.

 

Uno degli appuntamenti di Milano Moda Uomo è stata la presentazione della capsule collection per Peuterey Aguille Noire, come è stato lavorare a questo progetto?

Un progetto molto interessante perchè il team di questa azienda è interessante. Si tratta di una capsule mirata che unisce sartorialità, tessuti d'eccellenza e forme attinte dal passato con una vestibilità aggiornata. Una bellissima opportunità che avrà continuità con l'autunno inverno prossimo.

 

Prima gli accessori, poi la moda uomo e donna, quali sono i prossimi passi del marchio AI_? Quali i desideri professionali di Andrea Incontri?

Il desiderio è poter conoscere sempre nuovi fornitori, confezionisti italiani per esprimere in "alta definizione" il mio stile. Oltre il momento di difficoltà economico c'è anche un grande desiderio di lavorare bene, fare cose belle, perchè il segno di rivincita sta solo nel riconoscere la propria identità stilistica e geografica: e l'Italia è solo qualità.

 

Andrea Vigneri

 

Photo Credit: Lorenzo Bringheli