Cookie Consent by FreePrivacyPolicy.com
Seleziona edizione

GABRIELE LARCHER

Mi sono laureato all’Accademia di Costume e di Moda a Roma nel febbraio 2020 dopo essermi diplomato in un istituto tecnico superiore dove ho acquisito le competenze tecniche del taglio e del cucito. Per queste ragioni la storia del costume e i dettagli sartoriali sono elementi fondamentali in ogni mio lavoro.

Come per la collezione X-ENIAC mi ritrovo spesso ad iniziare una ricerca stilistica partendo dal passato, da un preciso periodo storico che penso possa avere significato anche nel presente. Mescolo fogge antiche a capi contemporanei tramite lo studio modellistico, così ogni singolo dettaglio, un taglio o una vestibilità, diventa simbolo del concept della collezione.

Sono nato in Trentino Alto Adige, un luogo ricco di tradizione e artigianato, valori che cerco di inserire in ogni mio processo creativo in quanto parlare di me vuol dire parlare anche delle mie radici.

X-ENIAC

Xenia è l’emblema di una generazione che non è più in grado di scindere il reale dal virtuale. Xenia è ognuno dei nostri alter ego nascosti dietro ad un monitor. Nato come progetto di critica sociale X-ENIAC nasce come storia “romanzata” di un viaggio ideale che dal lontano medioevo arriva a un distopico 2021 comandato dagli androidi, trasformandosi infine in una capsule graduate collection.

Il parallelismo tra epoca medievale e digitale viene spesso utilizzato per evidenziare come l’estrema democrazia del web sia diventata un’arma a doppio taglio tramutando quello che era il luogo dell’innovazione e del progresso in un’aula di tribunale nella quale vige un proibizionismo trecentesco. Xenia ritrovatasi in una discarica digitale tenta di ricostruirsi un’armatura partendo dai ricordi e dalle macerie che la circondano.

Studiando le armature dei cavalieri nel 1300, ho cercato di creare un punto d’incontro fra queste e un design più attuale mantenendo intatta la sensazione di incompatibilità data dalla forte asimmetria. Lo studio e la ricerca dei materiali rappresentano l’incontro tra naturale e artificiale, come nello sheraling laminato e nell’unione di pelle e moiret spalmato mentre il capitolo centrale parla di sopravvivenza e recupero, infatti gran parte dei capi sono realizzati con materiali upcycled. Le calzature rappresentano la parte più sostenibile del progetto, realizzate con sneakers second hand e cucite interamente a mano assumono nuove forme anatomiche che modificano e adattano il nuovo umano del tempo zero.